L’Arcangelo Michele e il Ritiro della Presentazione

Giovanni Battista, il santo fratello di Paolo della Croce ebbe due locuzioni presso il santuario di S. Michele Arcangelo sul Monte Gargano.
L’episodio sembra risalire alla fine di settembre del 1724, in prossimità della festa dell’Arcangelo.
I due fratelli passarono una intera notte in preghiera fuori della grotta.
Durante la preghiera Giovanni Battista sentì una voce interiore che gli disse, prima: “Visitabo vos in virga ferrea et dabo vobis Spiritum Sanctum” (Vi visiterò col bastone di ferro, e vi darò lo Spirito Santo), poi ”Crux tua, Crux mundi, crux mundi, crux mundi” (La tua croce, la croce del mondo, la croce del mondo,la croce del mondo).
Come segno di riconoscenza al Principe delle Milizie Celesti, fu apposta presso il Santuario a lui dedicato sul Monte Gargano la seguente lapide commemorativa:

J.X.P.
Nell’anno di grazia / 1724 / arrivarono pellegrini devoti / i due fratelli Danei / Paolo della Croce e Giovanni Battista / e qui fuori il santuario, / vigilando in preghiera tutta la notte, / furono consolati / con un messaggio di grazia / che è profezia per tutti: / futuro dell’uomo e del mondo / è la Croce del Messia Gesù; / con la partecipazione della Passione / Dio fa dono dello Spirito Santo, / Pentecoste della storia e dell’universo. / Onorando S. Michele Arcangelo compatrono dell’Istituto i Passionisti posero.

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(Icona di S.Michele Arcangelo che protegge il primo Ritiro Passionista della Presentazione sul Monte Argentario)

In occasione della festa dei Santi Arcangeli Michele, Gabriele e Raffaele ricordiamo la speciale intercessione del Principe delle Milizie Celesti in favore della Congregazione della Passione.
Spinti da un cieco odio alcuni nemici della Congregazione desiderosi di costringere San Paolo della Croce e la sua famiglia religiosa ad abbandonare il Monte Argentario, irritati dall’impotenza delle loro calunnie, ricorsero alla violenza e progettarono di abbattere il convento ormai quasi terminato.
Siamo agli albori della Congregazione. Un prodigioso intervento di San Michele Arcangelo mise in fuga i calunniatori.
Quando il venerabile Fondatore seppe del pericolo e del soccorso, dedicò nella nuova chiesa un altare al glorioso Arcangelo, difensore della nascente Congregazione.

«Ciò fu che durante quel tempo in cui si ripresero i lavori, quei malevoli che avversavano lo stabilimento della santa opera,non contenti di crear sempre nuove difficoltà con le dicerie, con le calunnie e cogli impegni, si posero un giorno in capo di struggerla coi fatti; e adunatesi in buon numero, si avviarono di notte al romitorio per schiacciarne quei solitari, e rovinare quindi tutta la fabbrica innalzata. Iddio però che vegliava alla difesa dell’opera dispose che giunti gli sciagurati sul luogo venissero sorpresi da orribile spavento per cosa celeste che loro apparve all’improvviso e che li scompigliò e li mise in fuga. Un’anima molto pia, dimorante in Orbetello, raccontò che in quella notte aveva veduto sul Monte Argentaro l’Arcangelo S. Michele, armato in modo terribile, che custodiva quel luogo e che ne respingeva gli assalitori. In seguito a un tal fatto, il nostro Giò Battista, per attestato di gratitudine verso il Principe della Milizia Angelica, volle da allora innanzi aggiungere al suo nome anche quello di S. Michele Arcangelo e volle inoltre che nella nuova Chiesa venisse eretto un altare in onore del medesimo».

Memorie dei primi compagni di S. Paolo della Croce fondatore de’ Passionisti – II. Edizione – Roma 1932 pag. 32

Chiediamo all’Arcangelo Michele di continuare a proteggere la Congregazione della Passione.

Sancte Míchaël Archángele, defénde nos in proélio:
contra nequítias et insídias diáboli esto praesídium.
Imperet illi Deus, súpplices deprecámur:
tuque, Prínceps milítiae coeléstis,
Sátanam aliósque spíritus malígnos,
qui ad perditiónem animárum pervagántur in mundo,
divina virtúte, in inférnum detrúde.