Paolo della Croce e il Natale

”Vorrei lasciasse l’anima in santa libertà di volare e riposarsi in quel Sommo Bene, tutta bruciata, stupita, maravigliata, assorta in quelle infinite perfezioni e massime in quell’infinita Bontà che s’impicciolì nella nostra umanità…”
“Stando tutta unita a quell’Umanità SS.ma di Gesù cristo vero Dio, non può a meno l’anima di non abissarsi tutta nell’infinito oceano della Divinità”.
(Lettere A.Grazi 30 dic 1730; 26 maggio 1742)

”Oh che gran luce! Oh, che gran fuoco arde nella stalla di Bethleem! Guai a me, se a vista di tanta luce, agli ardori di tanto fuoco, non mi consumo di santo amore e piuttosto me ne resto tiepido e gelato come prima!” (Lettere, a P.Fulgenzio di G., 19 dic 1747)

”Io desidero che il suo cuore sia la culla del dolce Bambino e che vi rinasca misticamente…dormendo col Bambino sulla croce e facendo morire tutte le afflizioni nel fuoco della divina carità con vero silente e totale abbandono nella santissima volontà di Dio” (Lettere, Sig.ra M.G.Venturi, 24 dic 1761)

”Animo grande, che rinascerete in Cristo Gesù a nuova vita di santo amore” (Lettere M. Crocifissa, 17 dic 1764)

“Oh! Fortunata l’anima che rinasce ogni momento nel Divin verbo a nuova vita di santo amore, a vita divina” (Lettere, don G.Lucattini 16 dic 1751)

”Bramo che lei celebri il santo Natale nell’interno del suo cuore, dove il dolce Gesù nascerà spiritualmente e lei rinascerà a nuova vita d’amore in esso” (Lettere, T.Palozzi, 1761)